Dislessia e resilienza:

Dislessia e resilienza:

Sotto suggerimento di @spazio_pedagogia oggi voglio provare a parlarti di resilienza.

Intanto, che cos’è? È la capacità di non arrendersi nonostante delle difficoltà, degli ostacoli.

Per quanto mi riguarda posso dire di essere reliente, spesso mi è successo di trovarmi di fronte a situazioni dove avrei potuto arrendermi, dove mi davano per spacciata ma… Ho voluto continuare comunque, lottando, ho preso la fatica e le difficoltà sottobraccio e ho continuato.

Ad esempio? Beh ormai lo sai a memoria, quando nel momento della consegna della diagnosi di dislessia ho sentito dire “mi dispiace signora sua figlia non imparerà mai a fare ciò che i suoi coetani fanno”, quando la logopedista mi disse “non leggerai mai!” , insegnanti che mi dicevano “è già tanto se finirai la scuola dell’obbligo”, compagni che mi prendevano di mira facendomi passare la voglia di continuare e andare a scuola, insegnanti che mi hanno attaccata solo perché non avevo interesse nel fare uno sport di gruppo e provavo altri interessi, trattandomi come se avessi commesso chi sa quale reato criminale super grave.. Insegnanti che mi ridicolizzavano davanti alla classe, compagni che approfittano delle situazioni, difficoltà che non riuscivo a capire come superare, sconfitte per colpa della mia difficoltà e tanto altro…

Questo non riguarda solo l’ambito scolastico ma anche… Solo quando mi sono imputata sul voler imparare a leggere, a scrivere senza errori o a esprimere i miei pensieri con un filo logico, all’imparare ad andare in monociclo o con i pattini, per quante volte sono caduta, ho sempre voluto rialzarmi e riprovare, e ti assicuro che sono caduta tante volte con il monociclo ma… Mi sono sempre rialzata più forte di prima🥰 e questo è stato anche nella vita quotidiana.

Ricordo una volta ero a fare una passeggiata, avevo con me il mio monocolo e un signore che lavorava in un piccolo circo della mia città per quella festa, non ricordo bene, mi vide che provavo continuamente, ero alle prime armi, cadevo, andavo a recuperarlo e ci riprovavo, si avvicinò a me e papà e disse “hai davvero tanto determinata, brava! Sono sicuro che anche nella vita lo sei”, quelle parole mi rimasero in testa, ricordo la scena perfettamente, e da lì ho iniziato ad apprezzare la mia costante voglia di rimettermi subito in gioco ad ogni caduta.
Avrei potuto mollare mille volte, ma… Non l’ho mai fatto, ho sempre pensato che se voglio qualcosa nella vita, costi quel che costi ci posso arrivare, magari impiegando più tempo, magari con strade diverse dai soliti schemi ma ciò non significa che non lo possa fare. Ho imparato a vedere il positivo anche nel legativo, il bello nel brutto, ed è ciò che mi da la forza ogni giorno, ad ogni ostacolo, che sia grande o piccolo di andare avanti.

Penso abbia sviluppato questa capacità con il tempo, che sia cresciuta in me come autodifesa dal mondo esterno, dal sentirmi aliena al accettarmi, un po’ come una corazza o uno scudo.

NON MOLLARE MAI!

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