“Cosa stai facendo? Non si può copiare!”

“Cosa stai facendo? Non si può copiare!”

Sono seduta al banco, pronta per affrontare un altro esame.
Mi viene consegnata una scheda, ha delle immagini in bianco e nero di animali e cibi, devo scrivere sotto in inglese la parola che é rappresentata dall’immagine. Guardo la prima, un pulcino, penso “cicken” ma… Come si scrive?
È un foglio speciale, sembra un foglio lucido, devo quindi usare una penna specifica. Vicino a me ho il mio schema-mappa che ho realizzato tanto con cura per aiurarmi. Si avvicina uno degli insegnanti adibiti ai controlli, “cosa stai facendo? Non si può copiare dammi qui”, mi toglie lo schema e la penna, ritira il foglio. Rispondo “sono dislessica, non sto copiando questo è il mio strumento compensativo, lo avete firmato lo posso usare”, mi ignora. Drin.. drin… È il rumore della campanella, cambio schede, supplico di ridarmi il foglio, non voglio non passare l’esame, dico piangendo ” non uso lo schema ma ridatemelo due minuti vi prego”. Si avvicina un altro insegnante, mi da di nascosto il foglio, scrivo a velocità della luce, arrivo a metà e me li riprende dicendo che è passato già troppo tempo e che non potevo continuare.
Cambiano gli insegnanti, cambia prova, devo fare l’ascolto e rispondere poi scrivere un testo. L’insegnante è dolce, mi vende in crisi, mi sorride, mi calmo e concentro. Mi chiama vicino a lei, iniziamo a parlare, dice che ho una buona pronuncia dico che sono triste perché non passerò l’esame e tutto perché sono dislessica… E… Apro gli occhi, sono nel mio letto, ho il cuore che batte forte e gli occhi umidi, era tutto solo un brutto sogno… Mi calmo, lo analizzo (si è una cosa che mi diverte fare) capisco che è un intreccio tra tanti eventi accaduti, mi alzo, per un ora continuo ad avere quello stato di ansia, quella sensazione che provavo in quelle situazioni ma poi passa… era tutto solo un brutto sogno.

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